Piero Talini è stato, né poteva essere altrimenti, il primo presidente del nostro club.
Rotariano di lunghissimo corso, numerosi PHF a sottolinearne la grande esperienza e le eccezionali qualità, ha sempre incarnato alla perfezione il vero spirito del Rotary, essendo di esempio e di stimolo per tutti i soci.
D. Piero, vorresti ricordare le circostanze che portarono alla fondazione del “Marino Marini”?
R. Molto volentieri.
La consegna della Carta che sancì la nascita del Rotary Club Pistoia Montecatini Terme Marino Marini risale al giugno 1996, ma l’iter necessario cominciò molto prima, addirittura nel ’94, per opera di un grande rotariano che amava essere attivo ed operativo: il governatore Giorgio Boni.
Egli ricopriva quella carica quando io ero presidente dell’unico Rotary club esistente allora nella nostra provincia.
Fin dai primi contatti che ebbi fu chiaro che non approvava la situazione del club, perché statica e troppo distante dagli altri Rotary del distretto, in particolare a causa dell’età media e del numero dei soci.
Queste considerazioni suscitarono nel club molte riflessioni e discussioni, fino a che Giorgio individuò, come soluzione migliore, la fondazione di un nuovo club, più giovane per età dei soci e aperto all’ammissione delle donne.
Poiché il suo anno stava per finire egli pregò il governatore entrante, Giuseppe Fini, di provvedere.
Il governatore Fini lasciò passare l’estate e quindi dette l’incarico di occuparsi della formazione del nuovo Club ad un altro grande rotariano molto attivo, che credeva e crede nei valori del Rotary: l’assistente del governatore Aldo Grassi, che mise a disposizione, come noi, molto del suo tempo.
Se il nostro club Marino Marini esiste molto è dovuto alla valenza, alla dedizione e allo spirito costruttivo che sempre manifestò.
A nome di tutto il Club sento il dovere di esprimergli il mio ringraziamento e la mia riconoscenza.
Quattro soci del club Pistoia Montecatini si dichiararono disposti a prendere l’incarico di costituire il nuovo Club: erano Giuseppe Taddei Sozzifanti, Torello Lotti, Sandro Melani e il sottoscritto, ai quali più tardi si aggiunse Nicola Cinque.
Sotto la direzione di Aldo Grassi iniziammo così a formare le commissioni, a eleggere il consiglio direttivo e il presidente (io) e cominciammo a funzionare come club autonomo nel mese di marzo ‘96.
Dopo tale data per quanto non avessimo ancora avuto la Carta, il nuovo club era già attivo, funzionava in maniera egregia e con uno spirito rotariano veramente encomiabile.
Sapevamo che la Carta ci sarebbe stata data dal governatore Fini nei primi giorni di giugno e quindi cominciammo i preparativi per una cerimonia che fosse degna di tanto onore.
Invitammo il governatore, l’assistente Aldo Grassi, i pastgovernors, i presidenti dei club del gruppo Arno, le autorità civili ed istituzionali e la signora Marina Marini che gentilmente ci aveva concesso di dare al nostro club il nome “Pistoia Montecatini Terme – Marino Marini”.
I nostri sforzi furono premiati perché il governatore, l’assistente, i sindaci di Pistoia e Montecatini, il prefetto di Pistoia, il prefetto del comprensorio di Firenze, molti pastgovernors e presidenti dei club limitrofi e circa 200 rotariani furono presenti all’evento.
La cerimonia si svolse nella sede prestigiosa dell’auditorium del Grand Hotel La Pace di Montecatini Terme, a cui fece seguito, sempre nel grande salone del La Pace, la conviviale.
Tenne la relazione un mio carissimo amico, l’illustre e grande rotariano pastgovernor Italo Minguzzi, persona di idee aperte, tutte rivolte al futuro.
Ricordo che la sua relazione ebbe grande successo, con molti apprezzamenti e lodi da parte di tutte le autorità civili e rotariane.
Dopo la consegna della Carta il club, che aveva tra i suoi soci due giovani rotariane, continuò la sua normale attività e nel mese di luglio ci fu il passaggio da me a Nicola Cinque, che fu il secondo presidente, ma che al termine del mandato ritornò nel club di provenienza.
Tutti gli altri fondatori sono rimasti nel club e al club hanno dato, nel corso degli anni, il loro prezioso contributo.
In chiusura sento il dovere di ringraziare tutti quanti mi aiutarono a formare il club e ad infondere nei soci lo spirito in cui tutti noi crediamo.
Sono lieto di vedere ora, dopo dieci anni, che anche coloro che sono entrati dopo la fondazione, hanno recepito questi valori, lavorando attivamente per contribuire a rendere il club più grande e più illustre.